Con rammarico ma con la consapevolezza che non si possono fare le cose male, devo comunicare che chiudo il mio blog….è stata una bella e ricca esperienza ma oggi mi risulta impossibile tenerlo aggiornato e quindi dare un senso positivo al blog stesso.
Alcuni amici come Marco Bani, Antonio Mazzeo; Michele Passarelli (consiglieri comunali) e Federico Russo (provinciale) tengono attivi i loro blog, vi consiglio di frequentarli. Ogni tanto scriverò sul loro!
Grazie a chi si è affacciato al mio e a chi lo ha arricchito.
L’intervista che segue è stata pubblicata oggi dagli amici di Pisanotizie…arrivederci a tutti!!!
Landucci: “Il PD smetta di guardarsi l’ombelico”
L’intervista di Pisanotizie al consigliere comunale del Pd: la situazione interna al partito a livello locale e nazionale, la lettera di Fabrizio Cerri, il caso dell’Hub e di Rebeldìa, il rapporto con la società civile. Landucci : “Don Milani diceva ‘…ho imparato che il problema degli altri è eguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l´avarizia’. Essere affidabili in politica vuol dire avere chiaro tutto questo”. Concluso il percorso dell’assemblea comunale che ha condotto alla designazione di Andrea Ferrante come segretario cittadino, continua il dibattito all’interno del Partito Democratico Pisano. Non sono mancate le polemiche come dimostra la posizione assunta dall’assessore all’urbanistica Cerri nella sua lettera pubblica, cui è seguita una dura risposta del segretario comunale uscente, Paolo Fontanelli. Su Pisanotizie sono stati numerosi gli interventi di esponenti del Pd sia sul dibattito interno sia sulle questioni politiche sulle quali si è aperto il confronto. Oggi pubblichiamo un’intervista a Stefano Landucci, consigliere comunale del Pd ed esponente della mozione Marino.
Che fase sta attraversando il PD a livello nazionale?
Una fase determinante per noi; l’enorme crisi del centro destra dovrebbe spingerci a dare una proposta forte e alternativa al paese; una proposta che cerchi di dare un´idea d´Italia diversa da quella che purtroppo siamo costretti a vedere tutti giorni sui giornali e alla televisione. Un´Italia che guarda avanti che guarda oltre che guarda al futuro e non al passato prossimo. Il cittadino vive la sua quotidianità con sempre maggiore difficoltà e quello che troppo spesso anche noi facciamo, è di stare a guardarci l´ombelico soffermandoci su polemiche sterili e inconcludenti. Crisi economica, culturale con tagli alla scuola e al mondo del sapere in generale , crisi del welfare, anch´esso taglieggiato all´inverosimile con la conseguenza che chi oggi ha difficoltà domani sarà ancora più in crisi. Questa è l´Italia di oggi, con questa il Pd deve confrontarsi e saper rispondere. Approfitto per invitare le persone interessate a parlare di tutto questo il 5/6/7 novembre a Firenze con P. Civati e M. Renzi.
E a livello locale?
Il livello locale è spesso lo specchio del nazionale. Anche a Pisa non è facile la gestione del partito. Le varie anime spesso si “azzuffano” su questioni più personalistiche che di contenuto. La città ha bisogno di un Pd forte e credibile, spero che la fase post congressuale porti in questa direzione.
Crede che la gestione della segreteria comunale di Fontanelli, e poi l’esito dell’assemblea comunale con la designazione di Ferrante, siano realmente servite a riportare unità e condivisione nel partito?
A vedere cosa è successo dopo direi di no… credo però che Andrea Ferrante, con cui ho condiviso il percorso congressuale nella mozione Marino, abbia la possibilità e la capacità di fare sintesi delle varie istanze presenti al nostro interno. Il compito non è semplice e presuppone la capacità di tutti di mettere al centro la città, i contenuti e di smettere con sterili personalismi. Avrei preferito un modello di primarie aperto invece che una consultazione, proprio perché il partito deve aprirsi alla società, accogliere i contributi degli elettori e simpatizzanti come contributi essenziali per la propria vitalità e identità. Così è stato scelto…
Come giudica le critiche contenute nella lettera dell’assessore Cerri, dalla questione delle designazioni, all’allargamento a sinistra?
Sono cresciuto in una cultura dove il confronto era utile e necessario. Non mi ha mai preoccupato la diversità di opinioni, anzi credo che sia il sale per una progettualità forte. Quanto scrive l´assessore Cerri deve essere preso seriamente in considerazione; è chiara testimonianza di un disagio che chiede un confronto politico importante. Quando ci si confronta non si perde mai, quindi mi auguro che al più presto si possa ripartire da quanto Cerri dice per definire al meglio, compreso un possibile allargamento a sinistra, una proposta per Pisa sempre più forte e vicina ai problemi del cittadino.
Pensa che queste tensioni interne al Pd possano riversarsi anche in Consiglio comunale?
Credo che il Consiglio comunale non debba essere terreno di battaglia per risolvere le tensioni interne. I cittadini non capirebbero mai questo atteggiamento. Ho stima dei miei colleghi e sono certo che non accadrà niente in quella direzione.
Nelle prossime settimane in consiglio arriverà la discussione sull’Hub vista la mozione e l’interpellanza presentate da Prc e Sel. Il sindaco ha definito un “onore” ospitare questa struttura. Qual è il suo giudizio a riguardo?
La mia formazione personale politica e sociale, nasce e cresce con gli scritti di don Milani, G. Dossetti, G. La Pira, quindi puoi immaginare che la mia opinione non vada in quella direzione, anzi. Ma oltre una questione valoriale c´è anche una questione più amministrativa. In uno degli ultimi Consigli sono stato primo firmatario di un odg. che accompagnava la delibera sul People mover, dove si sottolineava la necessità di portare avanti tutta una serie di opere di contorno al People mover stesso, necessarie per la vivibilità del quartiere. Il quartiere di San Marco San Giusto, che conosco bene, abitandoci dal ´97, ha vissuto una trasformazione incredibile difficilmente sostenibile dal territorio, pensare di avere anche l´Hub a cui ti riferisci mi sembra un sacrificio enorme da chiedere ai nostri cittadini.
Non possiamo non farti una domanda su Rebeldìa dopo il recente blitz con le ruspe. Un tuo commento sulla vicenda al punto in cui siamo.
Sulla questione ruspe, credo che sia stata una inutile e dannosa provocazione. Da mesi stiamo avendo un significativo dibattito in città che ha avuto momenti anche di forte tensione. Credo che pur restando valida la proposta del Comune su via Saragat non è utile a nessuno fare forzature. Ci possono essere avvenimenti importanti, come l´elezione del Rettore di oggi (ieri per chi legga, ndr.) – viste le dichiarazioni dei due candidati – che potrebbero aprire nuovi scenari. Mai perdere di vista il dialogo, sulla vicenda Rebeldia, questo è stato sempre il mio motto. Oggi più che mai lo ritengo determinante.
Cosa significa per lei essere “affidabili” in politica, visto che questo aggettivo è stato usato tante volte nelle ultime settimane nel dibattito interno del tuo partito?
Capacità di confrontarsi senza pregiudizi, vivere il proprio impegno senza un fine personale ma con la voglia di contribuire alla costruzione del bene comune. Don Milani diceva “…ho imparato che il problema degli altri è eguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l´avarizia.” Essere affidabili in politica vuol dire avere chiaro tutto questo.
Qual è il suo giudizio sul rapporto oggi in città tra il PD e la società civile?
Siamo in una fase dove i legami sociali sono in una fase di forte crisi, sempre più spesso i singoli si rifugiano in un individualismo, troppo spesso avvalorato da chi invece dovrebbe essere stella polare. I partiti in generale e la società civile svolgono in questo quadro una funzione essenziale per la crescita collettiva e in questo senso la loro capacità di cogliere il bene comune va oltremodo incentivata. Il Partito Democratico nasce con una forte spinta al dialogo con la società civile e penso che questo caratterizzi necessariamente il mio partito. Non sempre questo è stato fatto e il rapporto rimane tutt´ora complesso, a Pisa non siamo esenti da questa difficoltà, ma ritenendo questo confronto essenziale per la crescita della città mi sono sempre speso in questa direzione e continuerò a farlo.